Rom: a Lecce il modello Acceder

LECCE - Il programma spagnolo Acceder quale efficace modello di inserimento lavorativo per la comunità Rom. Un modello al quale anche l’Italia guarda con grande interesse soprattutto dopo gli straordinari risultati conseguiti nei Paesi Baschi. L’argomento è stato al centro della giornata di informazione e di studio sul tema delle politiche di occupazione ed inclusione sociale rivolte alla popolazione Rom e alle persone più vulnerabili, occasione buona per conoscere da vicino gli strumenti normativi e le pratiche d’integrazione possibili.

L’iniziativa - dal titolo “Verso un modello italiano di occupabilità per Rom e persone vulnerabili” ed organizzata da Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri), dal Consorzio NOVA e Fundaciòn Secretariado Gitano (FSG), in collaborazione con il Comune di Lecce e la Regione Puglia - si è svolta questa mattina nella sala Open Space di Palazzo Carafa.

A prendere per primi la parola  sono stati i rappresentanti della comunità Rom salentina. L'artista Claudio Giagnotti, autore del film “Gitanistan”, ha raccontato la storia di un popolo che risiede  in questa terra dal 1600. "Per noi la soluzione non sono i campi rom. Vorremmo avere un'opportunità di inserimento lavorativo per poterci integrare". “L'accesso al lavoro è fondamentale, il riscatto passa necessariamente da questo diritto primario”,  ha spiegato Benfik Toska del campo rom Panareo di Lecce.

Gianpietro Losapio, direttore Consorzio Nova, ha introdotto la seconda sessione del workshop, presentando lo studio sull'applicabilitá di Acceder, un modello che nel mercato spagnolo ha registrato dal 2002 un successo straordinario: 60.000 contratti e ben 20.000 imprese coinvolte. Si va verso un modello di welfare più inclusivo anche in Italia? E’ questo l’interrogativo attorno al quale è ruotato il workshop. Le risposte sembrano andare in questa direzione.

“La nostra città – ha sottolineato con soddisfazione il vicesindaco Comune di Lecce e assessore ai servizi sociali Carmen Tessitore – è stata scelta dall’Unar quale città pilota per sperimentare il programma Acceder per l’inserimento lavorativo di Rom. Lecce sarà una delle poche città meridionali, ad avviare questo percorso che in Spagna ha ottenuto tanto successo tanto da essere riconosciuto a livello europeo come un esempio di buone pratiche”.

Il successo del programma Acceder risiede in diversi fattori: il fatto che sia incentrato sul lavoro dipendente come il miglior modo di migliorare le condizioni di vita dei Rom; il suo approccio interculturale (esplicito ma non esclusivo); le azioni che puntano sull’inclusione, evitando l’emarginazione; un approccio a lungo termine per ottenere un impatto reale; la cooperazione e la creazione di partnership solide con gli enti pubblici e il settore delle imprese; un approccio personalizzato combinato a una dimensione familiare e comunitaria; la professionalità e i gruppi di lavoro multidisciplinari.

Al workshop erano presenti anche Vincenzo Castelli, presidente del Consorzio Nova, Pietro Vulpiani, esperto dell’Unar e l'assessore regionale Loredana Capone, oltre ad alcuni rappresentanti dell’associazione Alteramente.

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